Nuovo Decreto Covid: obbligo vaccinale per chi ha almeno 50 anni, novità per servizi, scuole e lavoro agile

Bollettini e Comunicati ENS

La sera di mercoledì 5 gennaio il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio Mario Draghi e del Ministro della Salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce "Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro e nelle scuole".

Il decreto, come si legge nel comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, ha l'obiettivo di "rallentare la curva di crescita dei contagi relativi alla pandemia e a fornire maggiore protezione a quelle categorie che sono maggiormente esposte e che sono a maggior rischio di ospedalizzazione".

Obbligo vaccinale

Il testo introduce l’obbligo vaccinale per tutti coloro che hanno compiuto i 50 anni. Per i lavoratori pubblici e privati con 50 anni di età sarà necessario il Green Pass Rafforzato per l’accesso ai luoghi di lavoro a far data dal 15 febbraio prossimo. Un mese di tempo per dare a tutti, come già avvenuto per altre categorie, la possibilità di prenotare la dose e ottenere il pass, che viene rilasciato 15 giorni dopo la prima somministrazione. Dunque chi non si è ancora vaccinato dovrà fare la prima dose entro il 31 gennaio in modo da ottenere il pass rafforzato per lavorare.

Senza limiti di età, l’obbligo vaccinale è esteso al personale universitario così equiparato a quello scolastico.

Green Pass Base

Il governo ha anche deciso di estendere l'obbligo di Green Pass “base” per accedere ai servizi alla persona come i parrucchieri, per gli uffici pubblici, le poste e le banche, e per le attività commerciali, "fatte salve eccezioni necessarie per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona" che saranno individuate in un secondo momento. L'obbligo di Green Pass "base" scatta:

  • dal 20 gennaio al 31 marzo (fine dello stato d’emergenza) per accedere agli esercizi che offrono servizi alla persona (barbieri, parrucchieri, centri estetici) e per i colloqui visivi in presenza con i detenuti (penitenziari e carceri minorili);
  • dal 1° febbraio al 31 marzo anche uffici pubblici, servizi postali, bancari e finanziari e attività commerciali, fatti salvi quelli necessari per assicurare il soddisfacimento di esigenze essenziali e primarie della persona.

Per i trasgressori è prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro (anche per chi è tenuto ai controlli).

Nei prossimi giorni un nuovo DPCM stabilirà quali siano le attività commerciali necessarie, alle quali si continuerà ad accedere anche senza green pass. In ogni caso i negozi che vendono generi alimentari e i supermercati saranno sicuramente liberi da vincolo, così come le farmacie e le parafarmacie.

Scuola

Cambiano le regole per la gestione dei casi di positività.

Scuola dell’infanzia

Per le scuole dell’infanzia e per gli asili nido non cambia nulla: la sospensione dell’attività didattica inizia al primo caso di contagio e dura 10 giorni.

Scuola primaria (Scuola elementare)

Con un caso di positività, si attiva la sorveglianza con testing. L’attività in classe prosegue effettuando un test antigenico rapido o molecolare appena si viene a conoscenza del caso di positività (T0), test che sarà ripetuto dopo cinque giorni (T5).

In presenza di due o più positivi è prevista, per la classe in cui si verificano i casi di positività, la didattica a distanza (DAD) per la durata di dieci giorni.

Scuola secondaria di I e II grado (Scuola media, liceo, istituti tecnici etc etc)
Fino a un caso di positività nella stessa classe è prevista l’auto-sorveglianza e con l’uso, in aula, delle mascherine FFP2.

Con due casi nella stessa classe è prevista la didattica digitale integrata per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni, che sono guariti da più di 120 giorni, che non hanno avuto la dose di richiamo. Per tutti gli altri, è prevista la prosecuzione delle attività in presenza con l’auto-sorveglianza e l’utilizzo di mascherine FFP2 in classe.

Smart working

Infine il governo - con una circolare separata firmata dai ministri per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e del Lavoro, Andrea Orlando - ha raccomandato alla pubblica amministrazione e alle imprese private di "utilizzare appieno tutti gli strumenti di flessibilità, incluso il lavoro agile (il cosidetto smart working), che le relative discipline di settore già consentono".