Impugnata la L.30/2017 della Basilicata per il riconoscimento LIS

Primo piano

Nella riunione del 12 gennaio u.s. il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge della regione Basilicata 20 novembre 2017, n. 30 recante “Disposizioni per il riconoscimento della lingua dei segni italiana e la piena accessibilità delle persone sorde alla vita collettiva”. La motivazione è nell’aver rilevato alcune illegittimità con riferimento ad alcuni articoli che regolamentano la professione di interprete di Lingua dei Segni Italiana, mediante iscrizione ad un albo regionale.

L’ENS, così come le Associazioni interpreti, aveva già segnalato alla Regione Basilicata nel mese di ottobre 2017, che il testo presentava alcune criticità su tale regolamentazione, pur nelle buone intenzioni dell’organo regionale di assicurare qualità e procedure certe nell’erogazione dei servizi di interpretariato.
Avevamo inoltre evidenziato che determinati servizi, quali a titolo di esempio quelli informativi attraverso video in lingua dei segni o a sportello, possono e devono essere svolti dai sordi stessi, come avviene già in alcune realtà, pubbliche e private e su questo occorre lavorare per la costruzione di specifici profili professionali.

Siamo lieti che la Regione Basilicata abbia adottato un testo importante per il riconoscimento e promozione della LIS e per i diritti delle persone sorde e ci auguriamo che al più presto vengano risolte le criticità sollevate dal Consiglio dei Ministri al fine di rendere il testo pienamente operativo per una sempre maggiore inclusione sociale.

Per maggiori informazioni:
http://www.affariregionali.it/banche-dati/dettaglioleggeregionale/?id=11945