Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici: vogliamo un futuro verde e inclusivo

Primo piano

In questi giorni a Glasgow si sta svolgendo la 26ª Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, la famosa COP26, un evento che molti ritengono essere la migliore, nonché ultima, opportunità del mondo per tenere sotto controllo le conseguenze devastanti dei cambiamenti climatici. L'European Disability Forum, di cui l'ENS è membro, sta partecipando ai lavori della conferenza per portare la nostra voce e garantire che l'azione climatica dei governi rispetti i diritti delle persone con disabilità.

L'EDF invita l'Unione Europea, i governi nazionali e le altre parti interessate a riconoscere l'impatto sproporzionato del cambiamento climatico sulle persone con disabilità, a coinvolgere le persone con disabilità in ogni processo decisionale e operativo nella lotta all'emergenza climatica e a garantire che meccanismi di azione siano pienamente accessibili sin dal principio.

Cosa comporta il cambiamento climatico per le persone con disabilità?

Le persone con disabilità sono il 15% della popolazione mondiale. Le situazioni di emergenza - pensiamo a quella sanitaria che stiamo ancora vivendo, disastri naturali o conflitti armati - la discriminazione e l'esclusione che le persone con disabilità affrontano quotidianamente sono sempre esacerbate. Per le persone sorde in tutto il mondo questo vuol dire sperimentare privazione della lingua, isolamento, maggiori rischi per la salute e svantaggi socioeconomici.

Come, quando e perché dovrebbero essere coinvolte le persone con disabilità?

Come? Le persone con disabilità devono essere coinvolte, attraverso le loro organizzazioni rappresentative, in tutti i processi decisionali e di attuazione dell'azione per il clima. La piena partecipazione deve essere garantita, ovviamente, prevedendo risorse dedicate.

Quando? Questa partecipazione deve essere piena ed efficace fin dall'inizio, il che significa che tutti i processi e i meccanismi di azione nella lotta contro i cambiamenti climatici devono essere pienamente accessibili fin dal principio.

Perché? Le persone con disabilità hanno abilità, conoscenze e risorse che sono essenziali nello per trasformare le società e renderle più accessibili, eque e sostenibili. Vivendo in prima persona gli ostacoli e le barriere che devono affrontare nel contesto del cambiamento climatico sono i primi a riconoscerne le soluzioni. Includere fin dal principio le persone con disabilità è un investimento che avvantaggia non solo i diretti interessati e le loro famiglie, ma anche molte altre persone più emarginate nella società. È tempo di agire, ora, e l'unico modo è farlo tutti insieme.

Come possiamo ottenere tutto questo?

Queste sono le nostre richieste alla COP26, rivolte in particolare all'UE, per costruire un futuro sostenibile e pienamente inclusivo:

  • Promuovere un approccio inclusivo all'azione climatica basato sui diritti delle persone con disabilità
  • Applica una lente intersezionale a tutto questo lavoro
  • Garantire che tutti i meccanismi facilitino una partecipazione significativa delle persone con disabilità 
  • Prevedere finanziamenti dedicati all'inclusione delle persone con disabilità nell'azione climatica
  • Garantire la piena accessibilità a tutte le comunicazioni e gli eventi sui cambiamenti climatici
  • Catalizzare una giusta transizione verso un futuro mondo del lavoro che sia pienamente accessibile e inclusivo delle persone con disabilità