Giacomo Pierbon vince 5 ori: in Valtellina e Valchiavenna delle Olimpiadi Invernali dei Sordi da record

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Le Olimpiadi Invernali dei Sordi sono partite sabato 12 dicembre con dei numeri incredibili: più di 1000 persone tra atlete e altri sordi, staff e accompagnatori, 6 discipline sportive e 33 nazioni. A questi numeri record se ne è aggiunto un altro che ci riempie di orgoglio e felicità. È il numero 5, come gli ori conquistati dal nostro Giacomo Pierbon, il portabandiera delle atlete e atleti sordi che stanno rappresentando i colori italiani in Valchiavenna e Valtellina.

Nessuno era mai riuscito a salire per cinque volte sul gradino più alto del podio nello sci alpino nella stessa edizione dei Giochi. E non parliamo soltanto di Olimpiadi dei Sordi. È un record anche per quando riguarda le Olimpiadi e le Paralimpiadi. Delle giornate incredibili che Giacomo difficilmente potrà dimenticare; lo sciatore 32enne di Schio (VI) ha vinto nell’ordine: discesa libera, combinata, Super G, slalom gigante e slalom speciale. Il medagliere azzurro si è arricchito anche di due meravigliose medaglie di bronzo: Erica Dugnani nello snowboard e Duilio Collutiis negli Scacchi. Due successi commoventi, soprattutto quello della snowbordista di Milano. Erica, dopo aver accesso il braciere con la torcia olimpica nella cerimonia di apertura a Sondrio, ha centrato un terzo posto che la ripaga della sfortuna di quattro anni fa quando si ruppe il bacino alle Winter Deaflympics di Khanty-Mansiysk Magnitogorsk.

Mancano ancora tre giorni di gara, ma possiamo già dire che queste Olimpiadi Invernali dei Sordi si sono rilevate un successo e hanno dimostrato a tutto il mondo la loro grande valenza sportiva, sociale e culturale. Vogliamo ringraziare ancora una volta la FSSI - Federazione Sport Sordi Italia per aver accettato una sfida che sembrava impossibile e riportato in Italia un evento così importante di sport e inclusione che sta facendo tantissimo rumore intorno alla sordità, abbattendo pregiudizi e stereotipi, sensibilizzando sui bisogni delle persone sorde e sulla lingua dei segni e promuovendo quel cambio di prospettiva sulla sordità a cui ambiamo: da mancanza a semplice condizione di vita che esprime tutta la meravigliosa variabilità dell’essere umano.