Una Proposta di Legge per non discriminare le persone sorde

Primo piano

Riportare di seguito il comunicato stampa diramato dall’On. Piergiorgio Carrescia di concerto con l’ENS, relativamente alla proposta di Legge per l’inserimento obbligatorio delle persone sorde in quota minima nei posti riservati alle categorie protette.

COMUNICATO STAMPA

Il lavoro è un valore fondativo della Repubblica e l’inserimento di persone disabili nel mondo lavorativo ha perciò un grande significato.

Una legge del 1968 aveva introdotto il “collocamento obbligatorio” degli invalidi, poi sostituito nel 1999 con il cosiddetto “inserimento mirato”. Le nuove dinamiche dell’economia e del mondo del lavoro hanno inciso anche sull’inserimento dei disabili e si è registrato un costante calo degli occupati in condizione di sordità sul quale pesa anche il meccanismo della legge del 1999. L’Ente Nazionale Sordi aveva prodotto già nel 2002 un’indagine statistica attestante i problemi prodotti dalla modifica.

La quota totale di sordi avviati al lavoro è scesa nel tempo fino a toccare percentuali irrisorie (0,52% nel 2008, 0,67% nel 2009, 0,45% nel 2012, 0,48% nel 2013) decisamente inferiori rispetto all’1% previgente alla legge del 1999.

Ora il tema è stato ripreso dall’on. Piergiorgio Carrescia, da sempre molto sensibile e attento ai problemi della disabilità (è stato, fra l’altro, fra i primi firmatari della legge sul “Dopo di noi” e promotore della proposta di riforma della legge sul riconoscimento della invalidità per i sordo-ciechi) che ha presentato una proposta per modificare le norme esistenti.

“Occorre una piccola ma decisiva modifica per porre rimedio a questa inaccettabile situazione – precisa l’onorevole Carrescia – La proposta di legge prevede l’inserimento obbligatorio delle persone sorde per una quota minima (l’un per cento) dei posti riservati alle categorie protette come già avviene per le persone cieche. Con questa correzione l’Italia, in un sol colpo, si rimetterebbe in linea con una direttiva europea del 2000 sull’inclusione lavorativa dei disabili, con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006 e con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea ma soprattutto riaprirebbe in modo più concreto la possibilità alle persone sorde di trovare lavoro.”

On. Piergiorgio Carrescia