La FAND sulla “buona scuola” chiede al governo: risorse professionalizzate

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Roma, 27 marzo - Conclusi i lavori della VII e della XII Commissione della Camera dei deputati nei giorni scorsi sui decreti delega della L. 107/15 (la c.d. “La buona scuola”), dopo la pubblicazione del loro parere sul decreto 378, riguardante l’inclusione scolastica, ora la parola passa al Governo e ad esso si rivolge l’appello della FAND (la Federazione tra le associazioni nazionale di disabili) la quale, benché soddisfatta delle modifiche accolte nel parere - frutto di un lungo lavoro di confronto e mediazione avuto con i referenti istituzionali - evidenzia alcuni elementi di criticità.

Si tratta di aspetti ancora irrisolti e dunque suscettibili di modifica e miglioramento – specificano dalla FAND - nel profilo di funzionamento e/o nel PEI (Piano Educativo Individualizzato) all’interno dei quali dovrebbero essere indicati: i sostegni necessari a garantire un compiuto percorso di inclusione scolastica; il numero massimo di alunni per classe in presenza di un alunno con grave disabilità, che dovrebbe essere inderogabilmente di 20 e non come indicato genericamente nel parere dove ora è scritto “di norma”; non ci dovrebbero essere più di due alunni con disabilità per classe; va specificato che agli alunni che non raggiungono gli obiettivi del PEI e a quelli che non si presentino agli esami venga comunque rilasciato l’attestato di crediti formativi; e, infine, deve contrastata ogni forma di precariato sul sostegno”.

Resta però un altro importantissimo aspetto da evidenziare, ovvero la necessità della formazione dei docenti in particolare: per gli insegnanti di sostegno delle scuole dell’infanzia e primaria, si dovrebbe rendere obbligatoria la scelta dell’indirizzo sul sostegno al terzo anno del percorso di laurea magistrale; per gli insegnanti di scuola secondaria di primo e secondo grado, dovrebbero essere innalzati a 31 i crediti formativi universitari o accademici in pedagogia, pedagogia speciale e didattica dell’inclusione, psicologia, metodologia e tecnologie didattiche; infine, nel 2 ° e 3° anno del contratto su posti di sostegno si dovrebbero, comunque, sempre acquisire almeno 90 crediti formativi.

Al Governo che dovrà approvare i definitivi testi dei diversi decreti delle deleghe entro il 17 aprile, chiediamo quest’ultimo sforzo di attenzione e condivisione su punti imprescindibili, in merito ai quali le maggiori associazioni di persone con disabilità sono d’accordo e pienamente convinte sulla positiva ricaduta che potrebbero avere tali proposte sia sugli studenti - siano essi disabili o no - sia sui risultati dell’intera classe e, di conseguenza, sul lavoro dei docenti.