La discriminazione ha molti volti e oggi celebriamo la Giornata internazionale contro l'omofobia, la transfobia e la bifobia (sigla in inglese IDAHOT).
La data del 17 maggio è stata specificatamente scelta per commemorare la decisione dell'Organizzazione mondiale della sanità nel 1990 di eliminare l'omosessualità dell'elenco delle malattie mentali. La Giornata rappresenta un importante punto di riferimento annuale globale per attirare l'attenzione dei responsabili delle decisioni, dei media, del pubblico, delle società, degli opinion leader, delle autorità locali, ecc. sulla situazione allarmante affrontata da persone con diversi orientamenti sessuali, identità o espressioni di genere e caratteristiche sessuali (tutti gli approfondimenti sul sito: https://may17.org/about/).
Ognuno nasce libero ed eguale in dignità e diritti – come ha dichiarato il portavoce del Consiglio Europeo – e l’l'Unione europea ha ribadito il suo forte impegno a rispettare, proteggere e promuovere il pieno ed equo godimento dei diritti umani. Questa giornata per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella "è l'occasione per ribadire il rifiuto assoluto di ogni forma di discriminazione e di intolleranza. La società viene arricchita dal contributo delle diversità. Disprezzo, esclusione nei confronti di ciò che si ritiene diverso da sé, rappresentano una forma di violenza che genera regressione e può spingere verso fanatismi inaccettabili".
La pandemia COVID-19 ha portato a livelli ancora più elevati di violenza e discriminazione contro le persone LGBT+, tra cui violenza domestica, incitamento all'odio online e offline e crimini d'odio. Secondo i dati di Gay help line, ad esempio, nell'ultimo anno sono aumentati in modo considerevole i ricatti e le minacce subiti dalle persone lgbt (dall'11% al 28%) e i casi di mobbing e discriminazioni sul lavoro (dal 3 al 15%). Per questo è necessario non abbassare la guardia – mai - contro ogni tipo di discriminazione.
