Buona Giornata della Donna, contro ogni forma di discriminazione e violenza

Primo piano

Oggi, 8 marzo, è la Giornata Internazionale della Donna. Da più di 100 anni si celebra la Festa delle Donna per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in tutte le parti del mondo.

Quest’anno il messaggio della Giornata sarà prettamente politico: in più di 70 paesi di ogni continente, al grido di «Non Una di Meno!» sarà sciopero femminista. In Italia il riferimento è l'associazione Non una di meno, che invita a incrociare le braccia e rifiutare i ruoli e le gerarchie di genere ricordando i dati decisamente preoccupanti sul nostro Paese. In Italia, infatti, una donna su tre tra i 16 e i 70 anni è stata vittima della violenza di un uomo, quasi 7 milioni di donne hanno subito violenza fisica e sessuale, ogni anno vengono uccise circa 200 donne dal marito, dal fidanzato o da un ex. Un milione e 400 mila donne hanno subito violenza sessuale prima dei 16 anni di età. Un milione di donne ha subito stupri o tentati stupri. 420 mila donne hanno subito molestie e ricatti sessuali sul posto di lavoro. Meno della metà delle donne adulte è impiegata nel mercato del lavoro ufficiale, la discriminazione salariale va dal 20 al 40% a seconda delle professioni, un terzo delle lavoratrici lascia il lavoro a causa della maternità.

Noi dell'ENS ci sentiamo particolarmente vicini a questo sciopero, combattendo giorno dopo giorno contro pregiudizi e discriminazioni. Secondo l’EIGE - European Institute for Gender Equality - in Europa i cittadini europei con disabilità sono circa 80 milioni e circa il 60% di questa popolazione è costituito da donne. Sempre l’EIGE afferma che è vero che le persone con disabilità affrontano disparità a causa della loro condizione, ma sottolinea allo stesso tempo che le loro esperienze variano a seconda del genere. Se si analizza la situazione delle donne con disabilità, infatti, risulta che sono le più svantaggiate sia tra le persone con disabilità sia tra le altre donne. In pratica le donne e le ragazze con disabilità sono costrette ad affrontare quotidianamente discriminazioni multiple, basate sul loro genere e sulla loro disabilità. Per le donne sorde questo significa che la situazione di violenza di genere è aggravata dalla difficoltà di accesso alle informazioni, dall'inaccessibilità dei servizi di supporto psicologico o legale e dall'assenza di servizi di soccorso accessibili e dal fatto che il tema della violenza sulle donne con disabilità sia praticamente assente dal dibattito.

Tutto questo avviene nonostante l'Italia abbia ratificato nel 2013 la Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul) che, nell'articolo 7, obbliga gli Stati ad "adottare misure per politiche nazionali efficaci, globali e coordinate per prevenire e combattere ogni forma di violenza contro le donne mettendo i diritti della vittima al centro, e attuarle attraverso una collaborazione efficace tra tutti gli enti, le istituzioni e le organizzazioni pertinenti." 

Dobbiamo cambiare questa violenza strutturale.

Dobbiamo dare voce alle donne sorde.

Dobbiamo cambiare la percezione della lingua dei segni.

Dobbiamo sollecitare chi governa e le istituzioni a garantire i diritti delle donne sorde, il loro accesso alla lingua dei segni, il loro diritto a contribuire pienamente alla società.

Buona Festa della Donna di lotta a tutte le donne che vivono e costituiscono la comunità sorda!

 

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