Invalidi civili parziali: emendamento per ripristinare l'assegno per chi lavora e soddisfa requisiti di reddito

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Segnaliamo che a fronte della immediata protesta dal mondo della disabilità, portata avanti con forza dalla FAND di cui l'ENS è membro, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando ha dato precise rassicurazioni per il ripristino del riconoscimento dell’assegno di invalidità agli invalidi civili parziali (74%-99%) che svolgano attività lavorativa e che soddisfano i requisiti di reddito indicati nella normativa vigente (euro 4.931,29 l’anno). Il superamento di questa ingiustizia normativa arriverà con un preciso intervento ad hoc, molto probabilmente un emendamento in sede di conversione del Decreto Legge Fiscale.

Il caso era nato in seguito al messaggio dell'INPS n. 3495 del 14 ottobre 2021, in cui l'Istituto annunciava che dal 14 ottobre avrebbe considerato l’inattività lavorativa come requisito, al pari di quello sanitario, per il riconoscimento dell’assegno mensile di invalidità civile (articolo 13 della legge 118/71). Una stretta che aveva subito creato grande preoccupazione a migliaia di persone con disabilità e alle loro famiglie e notevole allarme anche tra i Soci e i Dirigenti ENS e, più in generale, in tutta la comunità sorda.

Nel comunicare con soddisfazione il significativo risultato raggiunto che va a rimediare ad un vero e proprio sopruso e ripristinare equità, vogliamo ribadire che la problematica non ha mai riguardato i Sordi che percepiscono l'assegno mensile di assistenza in virtù del riconoscimento della sordità profonda congenita o acquisita in età evolutiva ai sensi della Legge n. 381 del 1970.

Il lavoro è alla base di una società più giusta ed equa!

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