Quest’anno e più precisamente il 28 Giugno 2020, ricorre il 25° Anniversario della scomparsa di Edgardo Carli

Primo piano

Fu uno dei componenti della Commissione per l’organizzazione legislativa dell’ENS; il primo passo verso la fondazione dell’Ente stesso. Di seguito pubblichiamo una breve intervista rilasciata dalla Figlia Fulvia a ricordo della figura del Papà.

Chi era Edgardo Carli?

Non è semplice fissare pensieri su mio padre. Vorrei essere obiettiva, ma credo che non ne sarò capace. Lo ricordo sempre con me e io sempre con lui. Lo ricordo alla Camera del Lavoro a corso di Porta Vittoria a Milano, quando andava a esporre i problemi di alcuni amici sordi sottopagati o licenziati. Ascoltavo e traducevo parola per parola quello che il sindacalista diceva. Un modo veramente improprio di traduzione, ma avevo cinque anni e non avevo idea di cosa volesse dire “tradurre”. Intanto, recepivo lezioni di democrazia sentendo ciò che veniva detto. Mio padre, da che aveva perso l’udito, si era dedicato completamente alla causa dei sordi. Lascio i nostri ricordi solo per me e traccio il suo percorso di vita. Nel 1943 prese contatti col P.C.I. di Parma, la sua città dove si era trasferito da Milano all’inizio della guerra. Entrò in clandestinità col nome di Sandro. A guerra finita fu congedato col grado di Commissario di Battaglione e Vice commissario politico della 12° Brigata Garibaldi. Fu uno dei Membri della Commissione dei 10 che fondò l’ENS. Lavorò come giornalista all’Unità, redazione di Milano, pur restando legato all’ENS come volontario. Fondò con Francesco Rubino “Rinascita”, giornale che era rivolto ai sordi italiani. Alcuni anni dopo dovette scegliere se continuare a fare il giornalista oppure occuparsi completamente della causa dei sordi. Optò per la seconda. Andò in Toscana dove organizzò le nove sezioni provinciali ENS. Nel 1955 fondò la Scuola di Odontotecnica con insegnanti provenienti dalla scuola professionale Leonardo da Vinci di Firenze. Nel 1962 fu chiamato a Roma alla Sede centrale dell’ENS come dirigente del dipartimento preposto all’Assistenza e al Collocamento al lavoro. Si impegnò affinché la L. 482 del 1968 vedesse la luce. Dato saliente è l’art.7: “..per l’assunzione obbligatoria al lavoro dei sordomuti si applicano le disposizioni della presente legge nonché gli artt. 6 e 7 della L. 13/3/1958 n.308…”, riferendosi all’accesso alle pubbliche amministrazioni e ad aziende private. Il suo lavoro fu quello di intervenire, sia a Montecitorio che in Senato, incontrando Deputati e Senatori del suo partito e di altri gruppi politici, spiegando loro l’importanza di prevedere un articolo specifico della legge in fase di elaborazione e riguardante le persone sorde. Scuola e lavoro per lui erano il passaporto per la crescita sociale della comunità sorda. In questi incontri spesso ero la sua interprete. Avevo finito la scuola per interpreti vocali e sapevo come e cosa dovesse fare una interprete. Il 21 settembre 2019 il Comune di Parma ha dedicato un parco a Edgardo Carli. Un riconoscimento sollecitato dalla comunità sorda e caldeggiato anche da Associazioni partigiane. Mio padre ha dedicato sessant’anni della sua vita ai sordi e ha sempre rifiutato onorificenze e riconoscimenti. Suo malgrado, gli è stato intitolato un parco nella sua Città.

Quali sono i valori che ti ha trasmesso?

La sua vita è stata per me un esempio costante. Da lui ho imparato cosa fosse la Democrazia, non solo in ambito politico ma applicata al vivere quotidiano. Mi ha insegnato inoltre il valore della Libertà, il significato della Solidarietà, della Tolleranza e dell’Integrazione. Me li ha trasmessi vivendoli. Valori inalienabili che lo fecero entrare nella Resistenza.