Contestazione per il servizio della trasmissione Chi l'ha Visto?

Primo piano

Pubblichiamo la lettera inviata dal Presidente Nazionale ENS Giuseppe Petrucci al Direttore delle Relazioni Istituzionali RAI Dott. Stefano Luppi in seguito alla puntata della trasmissione televisiva "Chi l'ha Visto?" andata in onda su Rai 3 il 19 febbraio 2020. 

Oggetto: Contestazione per il Servizio della Trasmissione “Chi l’ha Visto?” puntata del 19.02.2020

Egregio Direttore,

mi duole dover portare alla Sua cortese attenzione un fatto gravissimo accaduto nell’ultima puntata della trasmissione emarginata in oggetto che sta avendo forti ripercussioni sulle persone sorde che in queste ore vengono ingiustamente additate quali persone di natura “violenta” e indicati con termini spregiativi quali “razza”.

 Nella trasmissione di ieri, di cui per Sua comodità allego alcuni stralci unitamente ad alcuni commenti sui social network, è andato in onda un servizio che raccontava di un episodio di maltrattamenti che ha visto per protagonista una persona sorda e su questo nulla da dire: la trasmissione spesso ha fatto di questi servizi e le Autorità competenti svolgeranno il loro dovere individuando responsabilità con le conseguenze del caso per chi si è reso responsabile di condotte illecite.

A seguito di questo servizio sono state rilasciate dichiarazioni discutibili che, anche se ascrivibili a posizioni personali, poiché riferite ad una generalità di persone, i sordi, avrebbero dovuto essere stigmatizzate energicamente dalla conduttrice della trasmissione trattandosi peraltro di una giornalista di lunga esperienza.

Ma l’episodio più grave che suscita profonda indignazione è l’intervista condotta da una giornalista alla persona sorda “protagonista” della vicenda, intervista condotta senza la possibilità di un vero contraddittorio perché svolta senza la presenza di un interprete LIS che ha leso non solo i diritti di quella persona ma che ha dato un’immagine delle persone sorde assolutamente fuorviante che prescinde dalla condotta oggetto dell’intervista.

Il fatto stride maggiormente se pensiamo all’impegno profuso da RAI proprio in queste settimane con il festival della Musica Italiana, rendendo accessibile in larga parte quell’evento, però poi non si preoccupa di tutelare in un’intervista così delicata la persona sorda che rischia di pregiudicare irreversibilmente anche la posizione del soggetto in questione.

Alla luce di questi fatti l’intestato Ente esprime il più profondo sdegno contro questo episodio e chiede non solo che la presente lettera sia trasmessa, Suo cortese tramite e per il Suo ruolo, ai responsabili di Rete, di Testata e della trasmissione, ma che nella prossima puntata in apertura (scelta preferibile) o nello stesso orario in cui è stato trattato il caso nella puntata di ieri siano resi gli opportuni chiarimenti e soprattutto vi sia un formale impegno di RAI per il futuro nell’avere maggiori accortezze nel realizzare questi servizi.

Volendo fugare ogni dubbio precisiamo che nessuno chiede alla RAI e ai giornalisti di non fare informazione o di non raccontare fatti, anche se spiacevoli, ma di realizzare i servizi in maniera che le interviste fatte a persone sorde siano accessibili e quindi realizzate con la presenza di un interprete in Lingua dei Segni, suggeriamo anche di voler inviare una circolare a tutte le redazioni per sensibilizzarle in tal senso.

Confidando che darà seguito a quanto chiesto in questa mia, resto in attesa di un Suo cenno di riscontro.

Cordialmente,

Il Presidente Nazionale

Giuseppe Petrucci