Congresso Internazionale sulla Lingua dei Segni: ecco com'è andata

Convegni

Questo 21 aprile si è svolto a Merano il Congresso Internazionale sulla Lingua dei Segni. L'iniziativa è stata organizzata grazie all’Indispensabile contributo della Sezione ENS di Bolzano e del suo Presidente, Alessandro Cusini. Durante la giornata sono salite sul palco personalità da sempre attive nella lotta per il riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana: in ordine sparso ricordiamo gli interventi di Maria Fornario, Paul Rosch, Stefan Frotscher, Humberto Insolera, Maeyer Annika, Dietmar Roehm, Cristina Sanalitro, Helene Jarmer, Barbara Schuster, Agostino Curti, Oliver Rien, Valeria Giura, Eva Fiegl, Alice Preo, Barbara Verna e Dawei Ni. Per l'ENS erano presenti il Presidente Nazionale Giuseppe Petrucci e il Consigliere Direttivo Cav. Camillo Galluccio.

Il Congresso è stato un'occasione fondamentale per condividere informazioni tra coloro che utilizzano la lingua dei segni come forma di comunicazione principale, le persone sorde, e coloro che fanno della lingua dei segni il loro lavoro, dagli interpreti agli assistenti della comunicazione. 

Da sempre l’ENS combatte per i diritti dei sordi e per il riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana nel rispetto assoluto della libertà di scelta del mezzo comunicativo ritenuto più idoneo da ciascuno. È proprio in questa ottica, che l’Ente Nazionale Sordi combatte da anni per il riconoscimento anche in Italia di questa lingua meravigliosa, che gran parte dei sordi sceglie come principale mezzo di comunicazione. Il Congresso Internazionale sulle lingue dei segni è stato davvero un gran giorno, un'occasione per valorizzare la cultura dei sordi e ed evidenziare la ricchezza della diversità presente in ogni essere umano. 

Ricordiamo anche che l'evento è nato in partnership con molte organizzazioni che si occupano della Lingua dei Segni Tedesca. In Trentino Alto Adige, l’Ens è l’unica associazione ad operare nel campo della sordità e da questo ne deriva un grande senso di responsabilità che spinge la nostra organizzazione a lavorare con e per i Sordi che utilizzano la lingua dei segni italiana e/o quella tedesca, considerando sempre sacro il rispetto della scelta comunicativa di ognuno di noi