Buon primo maggio: un giorno di festa e lotta per lavoro e diritti 

Ricorrenze

Oggi è la Festa Internazionale dei Lavoratori. Come per il 25 aprile anche questa celebrazione sarà vissuta per il secondo anno in modo molto diverso, ma non per questo sarà meno sentita. Il tema del lavoro, anzi, è al centro del dibattito in questo momento storico così difficile per tutti. “L’Italia Si Cura con il lavoro” è lo slogan scelto dai sindacati Cgil Cisl Uil per il 1° maggio 2021 per  ribadire che la ripartenza in sicurezza per il nostro Paese è possibile, che c'e' bisogno di farlo nel segno dell'unità, della responsabilità e della coesione sociale e che il lavoro deve essere al centro per ricostruire su basi nuove il nostro Paese ed affrontare con equità e solidarietà le gravi conseguenze economiche e sociali della pandemia.

Non possiamo che concordare  con questa visione, soprattutto alla luce dei dati drammatici del mondo del lavoro di questo ultimo anno - circa 1 milione di italiani è entrato nello stato di povertà assoluta e altrettanti posti di lavori sono stati persi  - che si ripercuotono, anche con maggiore intensità, sulle persone con disabilità.

900.000 iscritti alle liste di collocamento mirato e solo il 31% delle persone con disabilità è occupato. Questi sono solo alcuni dei dati nella Relazione al Parlamento sull'attuazione della Legge 68/99 - quella sul diritto al lavoro delle persone con disabilità - realizzata dal Ministero del Lavoro e INAPP relativamente al triennio 2016-2018. E, considerato che in questo periodo di emergenza sanitaria sono venuti meno gli obblighi di assunzione da parte delle aziende e che l'intero mondo del lavoro è stato squassato dalla pandemia, possiamo ritenere che questo pessimo scenario sia comunque migliore di quello attuale e futuro.

A più di vent'anni dalla Legge 68/99 le condizioni di vita delle persone con disabilità non sono migliorate in termini occupazionali e l’esclusione dal mondo del lavoro resta una delle principali cause di svantaggio, disuguaglianze e marginalità. Secondo i dati Eurostat, infatti, circa il 30% dei cittadini con disabilità è a rischio di povertà o esclusione sociale, rispetto al 25% di quelli senza disabilità. Questa correlazione è figlia non solo dei bassissimi livelli di occupazione, ma anche delle condizioni lavorative spesso non inclusive.

È necessario un cambiamento culturale e di passo che garantisca, finalmente, il pieno diritto al lavoro delle persone con disabilità, con tutto quanto questo comporta in termini di autonomia, indipendenza e autodeterminazione. Che sia quindi un 1° maggio di festa e protesta che porti alla consapevolezza in tutti noi che non possiamo smettere di lottare perché ci sono ancora tanti diritti da conquistare e altri da proteggere.

Buon 1° Maggio a tutte e a tutti!