Elezioni del 4 marzo: appello alle forze politiche e nostre richieste

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Siamo entrati nel pieno della campagna elettorale per le elezioni politiche del 4 marzo 2018 ma di disabilità, e ancora meno ovviamente di sordità e sordocecità, si parla troppo poco. "Le persone sorde sono in grave difficoltà – ha affermato il Presidente Nazionale ENS Giuseppe Petrucci – in tutti gli ambiti della vita quotidiana e nonostante il progresso delle tecnologie, che in molte situazioni agevola o potrebbe agevolare l’abbattimento delle barriere della comunicazione" 

Dall’accesso ai pubblici servizi alla informazione TV e non solo, dall’utilizzo dei trasporti pubblici al conseguimento delle patenti, dalla scuola alla formazione professionale, dalla ricerca di un lavoro alla gestione della vita quotidiana il cittadino sordo e sordocieco sono ancora messi ai margini della nostra società e non messi in grado di gestire la propria vita con autonomia, dignità e pari opportunità. "Lanciamo un appello – ha concluso Petrucci - a tutte le forze politiche perché illustrino nei loro programmi cosa intendano fare per le persone con disabilità, sorde e sordocieche nello specifico, nel nostro Paese".

La discriminazione è ancora una inseparabile compagna delle cittadine e dei cittadini sordi e sordociechi:

  • del bambino a scuola, laddove mancano servizi di sostegno e di assistenza alla comunicazione;
  • del giovane che più si avvicina ai gradi di istruzione superiore e più trova difficoltà, fino ad arrivare alla lontana meta dell’Università, dove sono carenti o del tutto assenti servizi di assistenza e interpretariato, e possibilità di interagire senza barriere con i propri coetanei;
  • dell’adulto costretto a lottare per ottenere un lavoro, per guardare un programma in TV, per avere accesso a informazioni in una stazione ferroviaria, in un pronto soccorso, in un ufficio pubblico;
  • delle donne che a causa della sordità subiscono una maggiore e continua emarginazione sociale;
  • degli anziani che vengono posti ai margini della società;
  • delle persone sordocieche e/o con disabilità multipla, che solo grazie alle famiglie e alle Associazioni riescono a condurre una vita degna di questo nome.

COSA CHIEDIAMO?

Che le forze politiche di qualsiasi natura e schieramento diano risposte concrete ai temi che più importanti per una parte molto debole della nostra società

LINGUA DEI SEGNI ITALIANA

La Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia con L. 3 marzo 2009, n. 18 è un documento di fondamentale importanza, che prevede azioni per il riconoscimento, la tutela, promozione e diffusione delle lingue dei segni degli Stati che, come l’Italia, l’hanno resa propria con una Legge dello Stato. Negli Stati dell’Unione Europea sono oltre 30 le lingue dei segni in uso e la maggior parte dei Paesi negli anni si è dotata di strumenti legislativi nazionali volti a tutelare, studiare, promuovere e diffondere le rispettive lingue dei segni. In Italia ad oggi, nonostante le pluriennali mobilitazioni delle persone sorde e la presentazione di proposte di legge condivise dalle parti sociali, non esiste una legge nazionale che riconosca la lingua dei segni italiana e quindi tuteli la libertà di scelta comunciativa delle persone sorde. Chiediamo che la LIS venga riconosciuta il prima possibile, la comunità sorda sta aspettando da tanto, troppo tempo. 

ACCESSO ALL’INFORMAZIONE TELEVISIVA

Rispetto ad altri paesi l’Italia è ancora arretrata in materia di accesso all’informazione e ai contenuti TV, sia RAI che delle emittenti private. Chiediamo che vengano finalmente innalzati gli standard qualitativi e quantitativi dei servizi di sottotitolazione e di traduzione in lingua dei segni, coprendo, ad esempio, rubriche di attualità, trasmissioni in diretta, approfondimenti culturali, tribune politiche, programmi per minori.

SCUOLA E UNIVERSITÀ

Nonostante i progressi in materia di inclusione c’è ancora molto da fare, in merito alla definizione chiara e uniforme dei profili professionali - e loro formazione e aggiornamento - di chi opera nei servizi di assistenza alla comunicazione; alla presenza, tempestività di avvio e continuatività dei servizi nelle scuole; ai carenti servizi per l’accessibilità per studenti universitari e post universitari; alla tutela degli Istituti storici per alunni sordi

LAVORO

La categoria delle persone sorde è tra le più penalizzate nell’ambito delle disabilità: non solo cercare un lavoro soddisfacente, sostenere un colloquio o presentare una domanda possono essere compiti complessi, ma anche essere pienamente inclusi e rispettati sul luogo di lavoro, fare carriera e accrescere le proprie competenze, re-immettersi nel mercato del lavoro possono diventare sfide enormi per una persona sorda. Non chiediamo solo il rispetto di norme ma una sempre maggiore apertura e sensibilità da parte di tutti i datori di lavoro, pubblici e privati, maggiori opportunità e minore invisibilità delle esigenze lavorative di questa categoria debole.

LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA E SERVIZI SOCIO-SANITARI

Abbiamo richiesto presso tutte le sedi istituzionali un reale aggiornamento delle prestazioni di assistenza per le persone con disabilità uditiva, a seguito dell’approvazione del DPCM del 12 gennaio 2017, includendo negli ausili le protesi digitali di ultima generazione endoauricolari, nonché i dispositivi per la comunicazione e per l'accesso all'informazione (tablet, smartphone) adeguati all'evoluzione costante delle tecnologie. Chiediamo che i servizi socio-sanitari siano accessibili a tutti e che prenotare una visita medica, sostenere un esame specialistico, accedere ai servizi di pronto soccorso possano essere svolti in piena autonomia e con pari dignità.