Novità in arrivo sulle pensioni per donne giovani e disoccupati

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Dopo l'incontro sulla riforma delle norme sulle pensioni svoltosi il 27 luglio 2017 tra Governo e Sindacati, gli incontri riprenderanno a fine agosto con l'intenzione di chiudere il negoziato entro fine settembre: si parte il 30 agosto proseguendo nei giorni successivi sulle Politiche Attive, Ammortizzatori Sociali, Garanzia Giovani, Rappresentanza dei Sindacati e delle Imprese e della nuova Governance INPS, e la Rivalutazione delle Pensioni. Le ipotesi allo studio sono:

pensione minima di 650 euro per i giovani con 20 anni di contributi. Il trattamento di garanzia sarebbe destinato ai giovani e a tutti coloro che sono stati assunti dal 1° gennaio 1996, in particolare con lavori non continuativi, che quindi non beneficiano delle integrazioni al minimo previste dal sistema retributivo;

sconti contributivi per le donne: si ipotizza per le donne uno sconto di tre anni di contributi, oppure potrebbero accedere all'Ape sociale nelle categorie di disoccupati, caregiver o lavoratori con handicap con 27 anni di contributi;

A.Pe sociale anche per disoccupati dopo contratto a termine: durante l'incontro di luglio i sindacati hanno chiesto di inserire tra i beneficiari dell'A.pe Social ovvero l'anticipo pensionistico a carico dello Stato (vedi Circolare ENS prot. 4954 del 21 giugno 2017) anche i disoccupati dopo un contratto a termine o che non hanno diritto agli ammortizzatori sociali.
La modifica è stata condivisa dal Governo ed era già presente nel decreto attuativo (approvato poi come DPCM 23 maggio 2017 n.88), ma era stata respinta dal Consiglio di Stato che aveva chiesto una legge specifica;

Innalzamento dell'età pensionabile: sul tavolo di confronto tra Governo e Sindacati c'è anche l'innalzamento dell'età pensionabile legato alle aspettative di vita, che dal 2019 salirebbe a 67 anni.